s’era umiliato. I rancori, irritati altre volte dal suo disprezzo e dalla paura altrui, si dileguavano ora dinanzi a quella nuova umiltà: gli offesi avevano ottenuta, fuori d’ogni aspettazione e senza pericolo, una soddisfazione che non avrebbero potuto promettersi dalla più fortunata vendetta, la soddisfazione di vedere un tal uomo dolente de’ suoi torti e partecipe, per così dire, della loro indegnazione. Più d’uno, il cui cruccio più amaro e più intenso era stato, per molti anni, il non veder probabilità di trovarsi in nessun caso più forte di colui, per ricattarsi di qualche gran torto; incontrandolo poi solo, disarmato, e in atto di chi non farebbe resistenza, non s’era sentito altro movimento che di fargli dimostrazioni d’onore. In quell’abbassamento volontario, la sua presenza e il suo contegno avevano acquistato, senza ch’egli lo sapesse, non so che di più alto e di più nobile; perchè vi appariva ancor meglio di prima, l’assenza d’ogni timore. Gli odii anche i più rozzi e pertinaci, si sentivano come legati e tenuti in rispetto dalla venerazione publica per l’uomo penitente e benefico. Questa era tale, che spesso egli si trovava impacciato a schermirsi dalle dimostrazioni che gliene venivano fatte, e doveva por cura a non lasciar