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mandato sotto di lui; e vi si trovava più d’uno di quelli che, quattro anni dopo, dovevano aiutare a trarlo a quella mala fine che ognun sa.

Erano vent’otto mila fanti, e sette mila cavalli; e, scendendo dalla Valtellina per portarsi sul mantovano, avevano a seguire, più o meno di costa, tutta la via che fa l’Adda per due rami di lago, e poi di nuovo come fiume fino al suo sbocco in Po, e di poi avevano un buon tratto ancora di questo da costeggiare: in tutto otto giornate nel ducato di Milano.

Una gran parte degli abitanti si riparavano su pei monti, portandovi il mobile più caro, e cacciandosi innanzi le bestie; altri rimanevano, o a guardia di qualche infermo, o per salvar la casa dall’incendio, o per tener d’occhio cose preziose nascoste, sotterrate; altri per non aver che perdere; de’ ribaldoni anche, per acquistare. Quando la prima squadra arrivava al paese della posata, si spandeva tosto per quello e pei circonvicini, e li metteva a bottino addirittura: ciò che poteva esser goduto o portato via, spariva; senza parlare del guasto che facevano nel rimanente, delle campagne disertate, dei casali arsi, delle busse, delle ferite, degli stupri. Tutti i tro-