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persone, per il commercio di questa gente, et loro robbe.” Citiamo questo tratto, per uno dei singolari di quel tempo: chè di certo, da che ci ha tribunali di sanità, non accadde mai ad un altro presidente d’un d’essi di fare un ragionamento simile; se ragionamento è.

Quanto a don Gonzalo, quella risposta fu uno degli ultimi suoi atti qui; perchè i cattivi successi della guerra, promossa e condotta in gran parte da lui, furono cagione che egli venisse rimosso da questo posto, in quell’estate. Nel suo partire da Milano, gl’intervenne cosa che da qualche scrittore contemporaneo vien notata come la prima di quel genere che accadesse qui ad un par suo. Uscendo dal palazzo detto della Città, in mezzo ad un grande accompagnamento di nobili, trovò uno sciame di popolani, i quali, parte gli si paravano dinanzi in sulla via, parte gli andavan dietro gridando, e rinfacciandogli con imprecazioni la fame sofferta, per le licenze, dicevano, concedute da lui di portar fuora frumento e riso. Alla sua carrozza, che veniva in seguito, lanciavano poi peggio che parole: sassi, mattoni, torsi di cavolo, bucce d’ogni sorta, la munizione solita, in somma di quelle spedizioni. Rispinti dalle guardie, si