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attività dei campi e delle officine, molti altri educati nel trivio, nelle taverne, nel corteggio scheranesco, all’ozio, alla truffa, al dileggio, alla violenza.

Come poi stessero tutti insieme d’alloggio e di vitto, si potrebbe tristamente congetturarlo, quando non ne avessimo notizie positive; ma le abbiamo. Dormivano stivati, ammonticati a venti a trenta per ognuna di quelle cellette, o accovacciati sotto i portici, sur un impatto di paglia putrida e fetente, o sul nudo pavimento: chè, s’era bene ordinato dover la paglia esser fresca e sufficiente, e rinnovarsi spesso; ma in fatto ella era stata scarsa, trista, e non si rinnovava. Era parimente ordine che il pane fosse di buona qualità: giacchè, quale amministratore ha mai detto che si faccia e si dispensi roba cattiva?: ma ciò che in circostanze ordinarie non si sarebbe ottenuto, anche per una men vasta somministrazione, come ottenerlo in quel caso e in quella farragine? Si disse allora, come troviamo nelle memorie, che il pane del lazzaretto fosse adulterato con sostanze pesanti e non alimentose: ed è pur troppo da credere che non fosse uno di quei lamenti in aria. D’acqua perfino v’era difetto; d’acqua voglio dire viva e salubre: l’abbeveratoio co-