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altro: il mio buon cuore l’ho fatto vedere. Adesso mo, giacchè la cosa è fatta, non bisogna lasciarlo andar male.” Così detto, lo prese, e lo votò in un tratto.

“Ho capito,” disse il garzone, andandosene.

“Ah! avete capito anche voi,” riprese Renzo: “dunque è vero. Quando le ragioni son giuste.....!

Qui non ci vuol meno di tutto l’amore che noi portiamo alla verità, per farci proseguire fedelmente un racconto di così poco onore ad un personaggio tanto principale, si potrebbe quasi dire al primo uomo della nostra storia. Per questa stessa ragione d’imparzialità, dobbiamo però anche avvertire ch’ella era la prima volta, che a Renzo avvenisse un caso simile: e appunto questo suo non esser uso a stravizzi fu cagione in gran parte che il primo gli riuscisse così fatale. Quei pochi bicchieri, ch’egli aveva cacciati giù alla prima l’un dietro l’altro, contra il suo solito, parte per ammorzare l’arsura della gola, parte per una certa alterazione d’animo, che non gli lasciava far nulla con misura, gli diedero subito alla testa: a un bevitore un po’ esercitato non si sarebbero pur fatti sentire. Su di che il nostro anonimo fa una osservazione, che noi ripeteremo; e vaglia quel che può valere.