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all’altro: che è stato? Siccome però questa massa ha quivi la maggior forza, anzi è la forza stessa, così ognuna delle due parti attive usa ogni ingegno per tirarla dalla sua, per impadronirsene: sono quasi due anime avverse che battagliano per entrare in quel corpaccio, e farlo muovere. Fanno a chi saprà spargere le voci più atte ad eccitare le passioni, a dirigere le mosse a favore dell’uno o dell’altro intento; a chi saprà più a proposito trovare le novelle che muovano l’indegnazione o l’affievoliscano, eccitino le speranze o i terrori; a chi saprà trovare il grido, che ripetuto dai più e più alto, esprima, attesti e crei nello stesso tempo il voto della pluralità, per l’una o per l’altra parte.

Tutte queste chiacchiere si son fatte per venire a dire che, nella lotta fra le due parti che si contendevano il voto della gente affollata alla casa del vicario, l’apparizione di Antonio Ferrer diede quasi in un istante un gran vantaggio alla parte degli umani, la quale era manifestamente al di sotto e, un po’ più che quel soccorso fosse tardato, non avrebbe avuto più nè forza, nè scopo di combattere. L’uomo era accetto alla moltitudine, per quella tariffa di sua invenzione così favorevole ai compratori, e per quel suo eroico tener duro contra