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dir vero, cogli accessorii che vi si appiccarono in seguito, non gli poteva convenire altro nome.
Accostatosi poi passo passo alla moglie che staccava il laveggio dalla catena da fuoco, le disse pian piano: “è andato bene ogni cosa?”
“Benone ti conterò poi.”
“Sì, sì; con comodo.”
Imbandita quindi tosto la tavola, la padrona andò a prender Lucia, ve l’accompagnò, la fece sedere; e spiccata un’ala di quel cappone, gliela mise dinanzi; poi sedè ella pure e il marito, esortando entrambi l’ospite abbattuta e vergognosa a farsi animo e a mangiare. Il sarto cominciò fra i primi bocconi a discorrere con grand’enfasi, in mezzo agli interrompimenti dei ragazzi che mangiavano in piedi intorno alla tavola, e che in verità avevano vedute troppe cose straordinarie per fare alla lunga la sola parte di ascoltatori. Egli descriveva le cerimonie solenni, poi saltava a parlare della conversione miracolosa. Ma ciò che gli aveva fatto più impressione, e su cui tornava più spesso era la predica del cardinale.
“A vederlo lì dinanzi all’altare,” diceva egli, “un signore di quella sorte, come un curato....”