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questa espressione, come il vincitore stanco e ferito, di sopra il nemico abbattuto.

In questo s’ode appressare uno scalpitamento e un gridìo festoso. Era la famigliuola che veniva dalla chiesa. Due ragazzette e un fanciullo entrano a salti; si fermano un istante a dare un’occhiata curiosa a Lucia, poi corrono alla mamma, e le s’aggruppano intorno: quale domanda il nome dell’ospite sconosciuta, e come e perchè; quale vuol raccontare le maraviglie vedute: la buona donna risponde a tutto e a tutti con un “quieti, quieti.”’ Entra poi con passo più moderato, ma con una premura cordiale dipinta sul volto, il padrone di casa. Era, se non l’abbiamo ancor detto, il sarto del villaggio, e di un tratto di paese all’intorno; un uomo che sapeva leggere, che aveva letto in fatti più d’una volta il Leggendario de’ Santi, e i Reali di Francia, e passava tra i suoi paesani per uomo di talento e di scienza: lode però che egli rifiutava modestamente, dicendo soltanto che aveva fallata la vocazione; e che se fosse andato agli studii invece di tanti altri.....! Con questo, la miglior pasta del mondo. Essendosi trovato presente quando sua moglie era stata richiesta dal curato d’intraprendere quel viaggio caritatevole, non solo vi aveva