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signore si trova da queste parti, don Rodrigo non avrà faccia di far pazzie. E poi...... E poi? Ah! vedo che i miei ultimi anni ho da passarli male! —
La comitiva arrivò che le funzioni di chiesa non erano ancor terminate; passò per mezzo la folla medesima non meno commossa della prima volta; e poi si divise. I due cavalieri voltarono sur una piazzetta di fianco, in fondo a cui era la casa del paroco, la lettiga andò innanzi verso quella della buona donna.
Don Abbondio si mantenne la parola: appena scavalcato fece i più sviscerati complimenti all’innominato, e lo pregò che volesse scusarlo presso monsignore; ch’egli doveva tornare alla parrocchia addirittura, per affari urgenti. Andò a cercare quel che chiamava il suo cavallo, cioè il bastone che aveva lasciato in un angolo del salotto, e s’incamminò. L’innominato stette ad aspettare che il cardinale tornasse di chiesa.
La buona donna, fatta adagiar Lucia sul miglior sedile, nel miglior luogo della sua cucina, si affaccendava ad ammanirle un po’ di refezione, ricusando con una certa rustichezza cordiale i ringraziamenti e le scuse reiterate di lei.
Presto, presto, rinnovando ramoscelli secchi