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teva però, — se la notizia di questa gran conversione si sparge qua dentro intanto che ci siamo ancora, chi sa come la intenderanno costoro? Chi sa che cosa nasce! Che andassero ad immaginarsi che sia venuto io a fare il missionario! Guardi il cielo! Mi martirizzano! — L’aggrondatura dell’innominato non gli dava molestia. — Per tenere a segno quelle facce lì, — pensava, — non ci vuol meno di questa qui; lo capisco anch’io; ma perchè ha da toccare a me di trovarmi fra tutti costoro? —

Basta; si venne al piede della discesa, e si uscì finalmente anche della valle. La fronte dell’innominato si andò spianando. Don Abbondio anch’egli prese una faccia più naturale, sprigionò alquanto la testa d’in fra le spalle, sgranchiò le braccia e le gambe, si mise a stare un po’ più in sulla vita, che faceva un tutt’altro vedere, mandò più larghi respiri, e con animo più riposato si volse a considerare altri lontani pericoli. — Che cosa dirà quel bestione di don Rodrigo? Rimaner con tanto di naso a questo modo, col danno e colle beffe, figuriamoci se la gli ha a parere amara. Ora è quando fa il diavolo affatto. Sta a vedere che se la piglia anche con me, perchè mi son trovato dentro in questa cerimo-