Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/312

308

o una cavalcatura, e spedisca un uomo di giudizio a cercare, quella madre, per condurla qui.”

“E se andassi io?”' disse don Abbondio.

“No, no, voi: v’ho già pregato d’altro;” rispose il cardinale.

“Diceva io,” replicò don Abbondio, “per disporre quella povera madre. È una donna molto sensitiva; e ci vuole uno che la conosca e la sappia prendere pel suo verso, per non farle male in luogo di bene!”

“E per questo vi prego che il signor curato sia avvertito da voi di scegliere un uomo di proposito, voi farete migliore opera altrove,” rispose il cardinale. E avrebbe voluto dire: quella povera giovane ha ben altro bisogno di veder tosto una faccia conosciuta e fidata, in quel castello, dopo tante ore di spasimo, e in una terribile oscurità dell’avvenire. Ma questa non era ragione da dirsi così chiaramente dinanzi a quel terzo. Parve però strano al cardinale che don Abbondio non l’avesse intesa per aria, anzi pensata da sè; e così fuor di luogo gli parve la proferta e l’insistenza, che pensò dovervi esser altro sotto. Gli guardò in cera, e vi scorse agevolmente la paura di viaggiare con quell’uomo tremendo, di essergli ospite, anche per