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ebbe in alto grado, presso i suoi contemporanei, quello d’uomo dotto.

Non dobbiamo però dissimulare ch’egli tenne con ferma persuasione, e sostenne in fatto con lunga costanza qualche opinioni, che al giorno d’oggi parrebbero ad ogn’uomo piuttosto strane che mal fondate; dico anche a coloro che avrebbero una gran voglia di trovarle buone. Chi lo volesse difendere in questo, ci sarebbe quella scusa così corrente e ricevuta, ch’erano errori del suo tempo, piuttosto che suoi: scusa, a dir vero, che quando si cavi dall’esame particolare dei fatti, può esser valida e significante; ma che applicata generalmente così nuda, come si fa d’ordinario e come dovremmo far noi in questo caso, viene a dir proprio niente. E però, non volendo risolvere con formole semplici quistioni complicate, lasceremo anche di esporle; bastandoci di avere accennato così alla sfuggita che d’un uomo così ammirabile in complesso noi non pretendiamo che ogni cosa lo fosse egualmente; per non parere d’aver voluto comporre una orazione funebre.

Non è certamente fare ingiuria ai nostri lettori il supporre che qualcheduno di loro domandi se di tanto ingegno e di tanto studio quest’uomo abbia lasciato qualche monu-

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