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pericolo, fatemi tornar salva con mia madre, Madre del Signore; e fo voto a voi di rimaner vergine, rinunzio per sempre a quel mio poveretto, per non esser mai d’altri che vostra.”

Proferite queste parole chinò la testa, e si mise la corona d’intorno al collo, quasi come un segno di consacrazione e una salvaguardia ad un tempo, come un’armadura della nuova milizia a cui s’era ascritta. Ripostasi a sedere sul pavimento, sentì entrar nell’animo una certa tranquillità, una più larga fiducia. Le venne alla mente quel domattina ripetuto dallo sconosciuto potente, e le parve sentire in quella parola una promessa di salvamento. I sensi affaticati da tanta guerra si assopirono a poco a poco in quel rabbonacciamento di pensieri: e finalmente, già presso all’aggiornare, col nome della sua protettrice tronco fra le labbra, Lucia si addormentò di un sonno perfetto e continuo.

Ma v’era altri in quello stesso castello, che avrebbe pur voluto fare altrettanto, e mai non potè. Partito, o quasi scappato da Lucia, dato l’ordine per la cena di lei, fatta una consueta visita a certi posti del castello, sempre con quella immagine viva nella mente, e con quelle parole risonanti all’orecchio, il signore si