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CAPITOLO XXI.


La vecchia era corsa ad obbedire e a comandare coll’autorità di quel nome che, da chiunque fosse pronunziato, faceva là entro sollecitare ognuno; perchè a nessuno veniva in pensiero che altri potesse mai arrischiarsi di spenderlo falsamente. Ella si trovò infatti alla Malanotte un po’ prima che la carrozza vi arrivasse; e vedutala venire, uscì di lettiga, fe’ segno al cocchiere che si rattenesse, si avvicinò allo sportello, e al Nibbio che mise il capo fuori disse all’orecchio la volontà del padrone.

Lucia, al fermarsi della carrozza, si scosse, e rinvenne da una specie di letargo. Provò un nuovo soprassalto di terrore, spalancò la bocca e gli occhi, e guatò. Il Nibbio s’era tirato indietro, e la vecchia, col mento su lo sportello, e guardando Lucia, diceva: “venite, la mia giovane, venite, poverina; venite con me, che tengo ordine di trattarvi bene e di farvi coraggio.”