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E si disponeva a domandare uno scherano, e a spedirlo subito incontro alla carrozza, ad ordinare al Nibbio che desse di volta, e conducesse colei al palazzo di don Rodrigo. Ma un no imperioso che risonò di subito nella sua mente, fece svanire quel disegno. Vessato però dal bisogno di ordinar qualche cosa, riuscendogli intollerabile l’aspettare oziosamente quella carrozza che veniva innanzi a passo a passo, come un tradimento, che so io? come un castigo, fece chiamare una sua vecchia.

Era costei nata in quello stesso castello da un antico custode di esso, e vi aveva passata tutta la vita. Ciò ch’ella aveva quivi veduto e inteso fin dalle fasce le aveva impresso nella mente un concetto magnifico e terribile del potere de’ suoi padroni; e la massima principale che aveva attinta dalle istruzioni e dagli esempii era che bisognava obbedir loro in ogni cosa, perchè potevano far del gran male e del gran bene. L’idea del dovere, deposta come un germe nel cuore di tutti gli uomini, svolgendosi nel suo insieme coi sentimenti di un rispetto, d’un terrore, d’una cupidigia servile, s’era associata e accomodata a quelli. Quando l’innominato, divenuto padrone, cominciò a far quell’uso spaventevole della sua