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esser veduto dalla gente che potesse accorrere allo strido. Era costui uno scherano di Egidio; era stato a vigilare presso la porta del monastero, aveva veduta Lucia uscirne, aveva notato l’abito e la figura; ed era corso per una scorciatoia ad aspettarla al posto convenuto.

Chi potrà ora descrivere il terrore, l’angoscia di costei, significare ciò che passava nel suo animo? Spalancava gli occhi spaventati, per ansia di conoscere la sua orribile situazione, e li richiudeva tosto pel ribrezzo e pel terrore di que’ visacci: si storceva, ma era tenuta da tutte le parti: raccoglieva tutte le sue forze e faceva impeto per pignersi verso lo sportello; ma due braccia nerborute la tenevano come conficcata nel fondo della carrozza, quattro altre manacce ve la puntellavano. Ad ogni atto che ella facesse di voler mettere un grido, il fazzoletto veniva a soffocarglielo in gola. Intanto tre bocche d’inferno, con la voce più umana che lor fosse concesso di formare, andavano ripetendo: “zitto, zitto, non abbiate paura, non vogliamo farvi male.” Dopo qualche momento d’una lotta così angosciosa, ella sembrò acquetarsi; allentò le braccia, lasciò cader la testa all’indietro, levò a stento le palpebre, tenendo