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dio. E con un piglio risoluto gl’impose che salisse tosto a cavallo, andasse diritto a Monza, significasse ad Egidio l’impegno contratto, e gli richiedesse indirizzo ed aiuto per adempirlo.

Il messo ribaldo tornò più presto che il suo padrone non se lo aspettasse, colla risposta di Egidio: che l’impresa era facile e sicura; mandasse tosto l’innominato una carrozza sconosciuta con due o tre bravi ben travisati; Egidio prendeva la cura di tutto il resto, e guiderebbe la cosa. A questo annunzio, l’innominato, che che gli passasse per l’animo, diede ordine in fretta al Nibbio stesso, che disponesse tutto secondo quell’intesa, e andasse egli, con due altri che disegnò, alla spedizione.

Se per rendere l’orribile servigio che gli era stato chiesto, Egidio avesse dovuto far conto dei soli suoi mezzi ordinarii, non avrebbe certamente data così subito una promessa così netta. Ma, in quell’asilo stesso dove tutto pareva dovere essere ostacolo, l’atroce giovane aveva un mezzo noto a lui solo; e ciò che per altri sarebbe stato la maggiore difficoltà, era stromento per lui. Noi abbiamo riferito come la sciagurata signora desse una volta retta a parole di lui; e il lettore può