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“Avresti fatto meglio a parlare un poco prima.”

“E vero; ma io andava sperando che la cosa svanirebbe da sè, o che il frate tornerebbe finalmente in cervello, o che se ne andrebbe da quel convento, come accade di questi frati, che ora sono qua, ora sono là; e allora tutto sarebbe finito. Ma.....”

“Ora toccherà a me di racconciarla.”

“Così ho pensato anch’io. Ho detto fra me: il signor zio, col suo accorgimento, colla sua autorità, saprà ben egli prevenire uno scandalo, e salvare ad un tempo l’onore di Rodrigo, che è poi anche il suo. Questo frate, diceva io, l’ha sempre col cordone di san Francesco; ma per adoperarlo a proposito il cordone di san Francesco, non fa bisogno d’averlo ravvolto intorno alla pancia. Il signor zio ha cento mezzi che io non conosco: so che il padre provinciale ha come è giusto, una gran deferenza per lui; e se il signor zio crede che in questo caso il miglior ripiego sia di far cambiar aria al frate, con due parole...”

“Lasci il pensiero a chi tocca, vossignoria,” disse asprettamente il conte zio.

“Ah è vero!” sclamò Attilio, con una scrollatina di capo, e con un sogghigno di