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“Un filatore di seta, Lorenzo Tramaglino, quegli che.....

“Lorenzo Tramaglino!” sclamò il conte zio. “Ma bene! ma bravo padre! Sicuro.... in fatti..... aveva una lettera per un.... Peccato che..... Ma non importa; va bene. E perchè il signor don Rodrigo non mi dice niente di tutto questo, lascia andar le cose tant’oltre, non fa capo a chi lo può e vuole dirigere e sostenere?”

“Dirò il vero anche in questo. Da una parte, sapendo quante brighe, quante cose ha per la testa il signor zio.... (questi, soffiando, vi pose la mano, come per significare la gran fatica ch’ell’era a farvele star tutte) “s’è fatto in certo modo coscienza,” proseguiva Attilio, di darle una briga di più. “E poi, dirò tutto: da quello ch’io ho potuto capire, è così amareggiato, così fuor de’ gangheri, così infastidito delle villanie di quel frate, che ha più voglia di farsi giustizia da sè, in qualche modo sommario, che di ottenerla in un modo regolare, dalla prudenza e dal braccio del signor zio. Io ho cercato di gettar acqua sul fuoco; ma veggendo la cosa andar per la mala via, ho creduto che fosse mio dovere di avvertir di tutto il signor zio, che alla fine è il capo, e la colonna della casa....