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Laurentii Tramaliini; et facta debita diligentia, quidquid ad rem repertum fuerit auferatis; et informationes de illius prava qualitate, vita, et complicibus sumatis; e di tutto il detto e il fatto, il trovato e il non trovato, il preso e il lasciato, diligenter referatis. Il signor podestà, dopo essersi umanamente cerziorato, che il soggetto non era tornato in paese, fa venire a sè il console del villaggio; e a guida di lui, si porta alla casa indicata, con gran treno di notaio e di birri. La casa è chiusa; chi tien le chiavi non v’è, o non si lascia trovare. Si sconfiggono le serrature; si fa la debita diligenza, vale a dire che si procede come in una città presa d’assalto. La fama di quella spedizione corre immediatamente per tutto il contorno, giugne all’orecchio del padre Cristoforo, il quale, attonito non meno che afflitto, domanda il terzo e il quarto, per aver qualche lume intorno alla cagione d’un fatto così inaspettato; ma non ne ritrae altro che congetture in aria, e voci contraddittorie; e scrive tosto al padre Bonaventura dal quale fa conto di poter ricevere qualche notizia più precisa. Intanto i parenti e gli amici di Renzo vengono citati a deporre ciò che possono sapere della sua prava qualità: aver nome Tramaglino è una sciagura, una vergogna, un