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“Sei miglia! Non sapeva,” disse Renzo. “E già,” riprese poi, con una mostra ancor più apparente di svogliatezza, portata fino all’affettazione: “e già, chi avesse bisogno di prendere una scorciatoia, vi sarà altri luoghi da passare?”

“Ve n’è sicuro,” rispose l’oste, ficcandogli in volto due occhi pieni d’una curiosità maliziosa. Bastò questo per fare al giovane morir fra’ denti le altre inchieste che teneva apparecchiate. Si tirò dinanzi il piatto; e guardando alla mezzetta che l’oste aveva pur deposta in sul desco, disse: “il vino è sincero?”

“Come l’oro,” disse l’oste: “domandatene pure a tutta la gente del paese e del contorno, che se ne intende: e poi, lo sentirete.” E così dicendo, tomo verso la brigata.

— Maladetti gli osti! — sclamò Renzo in cuor suo: — più ne conosco, peggio li trovo. — Pure diè dentro a mangiare di gran voglia, tendendo insieme, senza farne sembiante, l’orecchio, all’intento di scoprir paese, di rilevare come si pensasse quivi sul grande avvenimento nel quale egli aveva avuta non picciola parte, e di osservare specialmente se fra quei parlatori vi fosse qualche galantuomo, a cui un povero figliuolo potesse fidarsi di chie-