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berato di camminare fin che la notte e la lena glielo consentissero, e di aspettar poi l’alba vegnente, in un campo, in una catapecchia, dove a Dio piacesse; pur che non fosse una osteria.
Fatti alcuni passi in Gorgonzola, adocchiò una insegna; entrò; e all’oste che gli venne incontro, comandò un boccone, e una mezzetta di vino: le miglia di più e il tempo gli avevano fatto passare quell’odio così estremo e fanatico. “Vi prego di far presto,” aggiunse: “perchè ho bisogno di rimettermi subito in istrada.” E questo lo aggiunse, non solo perchè era vero, ma anche per paura che l’oste, immaginandosi ch’egli volesse albergare quivi, non gli venisse alla vita a chieder del nome e del cognome, e donde veniva, e per che negozio.... Alla larga!
L’oste rispose a Renzo, che sarebbe servito; e questi sedè in capo al desco, a fianco alla porta: il posto de’ peritosi.
Erano in quella stanza alcuni oziosi del paese, i quali dopo aver disputate e discusse e chiosate le grandi novelle di Milano del giorno antecedente, si struggevano di sapere come la fosse un po’ andata anche in quel giorno; tanto più che quelle prime erano più atte ad irritare la curiosità, che a soddisfarla: una