Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/68


63


“Pur troppo!” rispose Lucia “ma a questo segno!”

“Che cosa sapevate?”

“Non mi fate ora parlare, non mi fate piangere. Corro a chiamare mia madre e a congedare le donne: bisogna che siamo soli.”

Mentre ella partiva, Renzo susurrò: “non mi avete mai detto niente.”

“Ah, Renzo!” rispose Lucia, rivolgendosi un momento, senza fermarsi. Renzo intese benissimo che il suo nome pronunziato in quel momento, con quel tuono, da Lucia, voleva dire: potete voi dubitare ch’io abbia taciuto se non per motivi giusti e puri?

Intanto la buona Agnese (così si chiamava la madre di Lucia) messa in sospetto e in curiosità dalla parolina all’orecchio, e dallo sparire della figlia, era discesa a vedere che vi fosse di nuovo. La figlia la lasciò con Renzo, tornò alle donne ragunate, e componendo l’aspetto e la voce come meglio potè, disse: “il signor curato è ammalato; e oggi non si fa nulla.” Ciò detto, le salutò tutte in fretta e ridiscese.

Le donne sfilarono, e si sparsero a raccontare l’accaduto e a verificare se don Abbondio era veramente ammalato. La verità