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mondo. Va dormi per ora: che un giorno tu avrai forse a somministrarcene un’altra prova, e più notabile di questa.

Al mattino vegnente, il Griso era attorno di nuovo in faccende, quando don Rodrigo si alzò. Cercò tosto del conte Attilio il quale, vedendolo spuntare, fece un viso e un atto da beffa, e gli gridò incontro: “San Martino!”

“Non so che dire”, rispose don Rodrigo, giugnendogli a canto: “pagherò la scommessa: ma non è questo che più mi scotta. Non vi aveva detto nulla, perchè, lo confesso, io mi pensava di farvi stordire stamattina. Ma.... basta, ora vi dirò tutto.”

“C’è una mano di quel frate in questo negozio,” disse il cugino, dopo aver tutto ascoltato con sospensione, con maraviglia, e con più di serietà che non si sarebbe aspettato da un cervello così balzano. “Quel frate,” continuò egli, “con quel suo fare di gatta morta, con quel suo parlare a sproposito, io l’ho per un brigante e per un dritto. E voi non vi siete fidato di me, non mi avete mai detto bene schiettamente che cosa sia venuto qui a impastocchiarvi l’altro giorno.” Don Rodrigo riferì il colloquio. E voi avete sofferto tanto?” sclamò il conte Attilio: “E lo avete lasciato partire come era venuto?”