mente e in effetto, ciò che l’uom dice in proverbio, della necessità virtù. Insegna a continuare con sapienza ciò che è stato intrapreso per leggerezza, piega l’animo ad abbracciare con propensione ciò che è stato imposto dalla prepotenza, e dà ad una elezione che fu temeraria, ma che è irrevocabile, tutta la santità, tutto il consiglio, diciamolo pur francamente, tutte le gioie della vocazione. È una via così fatta, che da qualunque labirinto, da qualunque precipizio l’uomo capiti ad essa e vi si metta, può d’allora in poi camminare con sicurezza e di buona voglia, e giunger lietamente a un lieto fine. Con questo mezzo Gertrude avrebbe potuto essere una monaca santa e contenta, comunque lo fosse divenuta. Ma l’infelice si dibatteva invece sotto il giogo, e così ne sentiva più forte il peso e lo schiacciamento. Un repetìo incessante della libertà perduta, l’abborrimento dello stato presente un vagamento faticoso dietro a desiderii che non sarebbero soddisfatti mai, tali erano le principali occupazioni dell’animo suo. Rimasticava quell’amaro passato, ricomponeva nella memoria tutte le circostanze per le quali era giunta là dove era, e disfaceva mille volte inutilmente col pensiero ciò che aveva fatto con l’opera; accusava sè di dap-