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che risposta alle contingenti interrogazioni, entrò nel solito discorso delle dolcezze, e dei godimenti che erano preparati a Gertrude nel monastero, e in ciò la trattenne, tanto che un servo venne ad annunziare l’esaminatore. Il principe dopo un breve rinnovare dei ricordi più importanti, lasciò la figlia sola con lui, come era prescritto.

L’uomo dabbene veniva con un po’ di opinione già fatta, che Gertrude avesse una gran vocazione al chiostro; perchè così gli aveva detto il principe, quando era stato ad invitarlo. Ben è vero che il buon prete il quale sapeva esser la diffidenza una delle virtù più necessarie nel suo ufizio, aveva per massima di andare adagio nel credere a simili proteste, e di stare in guardia contra le preoccupazioni; ma ben di rado avviene che le parole affermative e sicure di una persona autorevole in qualsivoglia genere, non tingano del loro colore la mente di chi le ascolta. Dopo i convenevoli: “signorina”, diss’egli: “io vengo a far la parte del diavolo, vengo a porre in dubbio ciò che nella sua supplica ella ha dato per certo, vengo a metterle innanzi agli occhi le difficoltà, e ad accertarmi se ella le ha ben considerate. Si contenti ch’io le faccia qualche interrogazione.”