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sua voglia la compagnia di queste madri. “Per ora le abbiam tenute abbastanza a disagio.” E fatto un inchino diè segno di voler partire; la famiglia si mosse, si rinnovarono i complimenti e si partì.
Gertrude nel ritorno non aveva troppa volontà di parlare. Spaventata dal passo che aveva fatto, vergognata della sua dappocaggine, indispettita contra gli altri, e contra sè stessa, faceva tristamente il conto delle occasioni che le rimanevano ancora di dir di no; e prometteva debolmente e confusamente a sè stessa che in questa, o in quella o in quell’altra ella sarebbe più destra e più forte. Con tutti questi pensieri non le era però cessato del tutto lo spavento di quel cipiglio del padre; talchè, quando per un’occhiata gittata alla sfuggiassa sul volto di lui, potè chiarirsi che non v’era più alcun vestigio di collera, quando anzi vide che egli si mostrava soddisfattissimo di lei, le parve un bel che, e fu per un istante tutta contenta.
Appena giunti, una lunga assettatura, poi il pranzo, poi alcune visite, poi il passeggio, poi la conversazione, poi la cena. Sul finire di questa, il principe mise sul tappeto un altro affare, la scelta della madrina. Così si chiamava una dama la quale, pregata a ciò dai