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vedevano pure qua e là luccicare a mezz’aria qualche occhietti, spuntar qualche faccette fra le cocolle: erano le più destre, e le più animose delle educande, che ficcandosi e penetrando tra monaca e monaca, erano riuscite a farsi un po’ di pertugio, per vedere anch’esse qualche cosa. Da quella calca uscivano acclamazioni; si vedevano molte braccia dimenarsi in segno di accoglienza e di esultazione. Giunsero alla porta; Gertrude si trovò a faccia a faccia colla madre badessa. Dopo i primi complimenti, questa con un modo tra giulivo e solenne, la interrogò: che cosa ella desiderasse in quel luogo, dove non v’era chi le potesse negar nulla.

“Son qui.....” cominciò Gertrude; ma al punto di proferir le parole che dovevano decider quasi irrevocabilmente il suo destino, esitò un momento, e rimase con gli occhi fissi su la folla che le stava dinanzi. Vide in quel momento una di quelle sue note compagne che la guardava con una cera mista di compassione e di malizia, e pareva che dicesse: ah! c’è incappata la brava. Quella vista svegliando più vivi nell’animo suo tutti gli antichi sentimenti, le restituì anche un po’ di quel poco antico coraggio: e già ella stava cercando una risposta qualunque diversa da