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poco gusto in paragone del desiderio che ne aveva avuto. Ciò che, anche a suo malgrado, s’impadroniva di tutta la sua riflessione, era il sentimento dei gran progressi che ella aveva fatti in quel giorno sulla via del chiostro, il pensiero che a ritrarsene ora ci vorrebbe di gran lunga più forza e risolutezza di quella che sarebbe bastata pochi giorni prima, e che pure ella non si era sentita d’avere.

La donna che venne ad accompagnarla nella sua stanza era una vecchia di casa, stata già governante del principino, cui ella aveva ricevuto dalle braccia della nutrice, e tirato su fino all’adolescenza, e nel quale aveva riposte tutte le sue compiacenze, le sue speranze, la sua gloria. Era essa lieta della decisione fatta in quel giorno come d’una sua propria fortuna: e Gertrude a compimento della giornata dovette sentire le congratulazioni, le lodi, i consigli della vecchia. Le parlò essa di certe sue zie e prozie, le quali s’erano trovate ben contente d’esser monache, perchè essendo di quella casa avevano sempre goduto de’ primi onori, avevano sempre saputo tenere una mano al di fuori, e dal loro parlatorio erano uscite vittoriose da impegni nei quali le più gran dame erano rimaste al di sotto. Le parlò delle visite che avrebbe