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la signora per dire che ella è una gran signora; e tutto il paese la chiama per quel nome, perchè dicono che in quel monastero non hanno avuto mai una persona simile; e i suoi d’adesso, laggiù a Milano contano assai, e son di quelli che hanno sempre ragione; e in Monza ancor più, perchè suo padre, quantunque non ci stia, è il primo del paese, onde anch’essa può fare alto e basso nel monastero; e anche la gente di fuori le portano un gran rispetto; e s’ella piglia un impegno, riesce poi anche a spuntarlo; però se quel buon religioso ch’è lì ottiene di mettervi nelle sue mani, e ch’ella vi accetti, vi so dire che sarete sicure come sull’altare.”

Giunto alla porta del borgo, fiancheggiata in allora da un antico torracchione e da un pezzo di castellaccio diroccato, che forse dieci dei miei lettori possono ancor ricordarsi d’aver veduto in piedi, il guardiano si fermò, e si volse a guardare se era seguitato; entrò quindi e s’avviò al monastero; dove arrivato si fermò di nuovo sulla soglia aspettando la picciola brigata. Pregò il conduttore che volesse venire al convento a prendere la risposta: questi lo promise, e si accomiatò dalle donne, che lo caricarono di ringraziamenti e di