stesso, se fra i bravi e lui vi fosse qualche uscita di strada a dritta o a sinistra; e gli sovvenne tosto di no. Fece un rapido esame per ricercare se avesse peccato contra qualche potente, contra qualche vendicativo; ma anche in quel turbamento, il testimonio consolante della coscienza lo rassicurava alquanto: i bravi però si avvicinavano, guardandolo fiso. Si pose l’indice e il medio della sinistra mano nel collare come per rassettarlo, e girando le due dita intorno al collo, volgeva intanto la faccia all’indietro, torcendo insieme la bocca, e guardava colla coda dell’occhio fin dove poteva, se qualcheduno arrivasse; ma non vide nessuno. Lanciò un’occhiata al di sopra del muricciuolo, nei campi: nessuno; un’altra più modesta sulla via che gli era dinanzi; nessuno, fuorché i bravi. Che fare? tornare indietro, non era a tempo: darla a gambe, era lo stesso che dire: inseguitemi, o peggio. Non potendo schifare il pericolo, gli corse incontro, perchè i momenti di quella incertezza erano allora così penosi per lui, che non desiderava altro che di abbreviarli. Affrettò il passo, recitò un versetto a voce più alta, compose la faccia a tutta quella quiete ed ilarità che potè, fece ogni sforzo per preparare un sorriso, e quando si trovò a fronte