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torre le forche e gli archibugi, per correre al romore: altri stanno a vedere.

Ma prima che quelli fossero all’ordine, prima anzi che fossero ben desti, il romore era giunto agli orecchi d’altre persone che vegliavano, non lontano, in piedi e vestite: i bravi in un luogo, Agnese e Perpetua in un altro. Diremo prima brevemente ciò che facessero coloro dal momento in cui gli abbiamo lasciati, parte nel casolare e parte all’osteria. Questi tre, quando videro tutte le porte chiuse e la via deserta, uscirono, mostrando d’andarsene lontano, diedero pian piano una giravolta pel villaggio, onde chiarirsi se ognuno era ritirato; e in fatti non iscontrarono anima viva, nè intesero il più picciolo strepito. Passarono anche, e più pianamente, dinanzi alla nostra povera casetta: la più quieta di tutte, giacchè non v’era più nessuno. Andarono allora diritto al casolare, e fecero la loro relazione al signor Griso. Tosto egli si pose in testa un cappellaccio, in su le spalle un sanrocchino di tela incerata, sparso di arselle, prese in mano un bordone da pellegrino, disse: “andiamo da bravi: zitti, e attenti agli ordini,” si mosse il primo, gli altri dietro; e in breve divennero alla casetta, per una strada opposta a quella per cui se n’era