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“Oh perchè?” domandò Perpetua; e rivolta ai due fratelli, “entrate,” disse, “che vengo anch’io.”

“Perchè,” ripigliò Agnese, “una donna di quelle che non sanno le cose, e voglion parlare...... credereste? si ostinava a dire che voi non vi siete sposata con Beppo Suolavecchia, nè con Anselmo Lunghigna, perchè non vi hanno voluta. Io sosteneva che voi gli avete rifiutati, l’uno e l’altro....”

“Sicuro. Oh la bugiarda! la bugiardona! Chi è costei?”

“Non me lo domandate, che non mi piace metter male.”

“Me lo direte, me lo avete a dire: oh la bugiarda!”

“Basta....; ma non potete credere quanto mi sia saputo male di non conoscer bene tutta la storia, per confonder colei.”

“È una bugiardaccia,” disse Perpetua, “la più infame! Quanto a Beppo, tutti sanno e hanno potuto vedere..... Ehi, Tonio! socchiudete la porta e salite pure, ch’io vengo.” Tonio rispose di dentro che sì, e Perpetua proseguì la sua narrazione appassionata. In faccia alla porta di Don Abbondio si apriva tra due casipole una stradetta, la quale non correva diritta più che la lunghezza