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“Benedetta voi!” sclamò Renzo: “l’ho sempre detto che voi siete il nostro aiuto in tutto.”

“Ma tutto questo non serve a nulla,” disse Agnese, “se non si persuade costei, che si ostina a dire che è peccato.”

Renzo pose anch’egli in campo la sua eloquenza; ma Lucia non si lasciava smovere.

“Io non so che dire a queste vostre ragioni;” diceva ella: “ma vedo che, per far questa cosa come dite voi, bisogna andare innanzi a furia di soppiatterie, di bugie, di finzioni. Ah Renzo! non abbiamo cominciato così. Io voglio essere vostra moglie,” e non c’era verso ch’ella potesse proferire quella parola e spiegare quella intenzione, senza farsi tutta di fuoco in volto: “io voglio esser vostra moglie, ma per la via dritta, col timor di Dio, all’altare. Lasciamo fare a Quel di lassù. Non volete ch’Egli sappia trovare il bandolo d’aiutarci, meglio che non possiamo far noi con tutte codeste furberie? E perchè far misteri al padre Cristoforo?”

La disputa durava tuttavia, e non pareva presso a risolversi, quando un calpestio affrettato di sandali e un romore di tonaca sbattuta, somigliante a quello che fanno in una