Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
164 |
gravaccio di sua natura, vi so dir io che al vedervi comparire in quella conformità, diventerà lesto come un gatto, e scapperà come il diavolo dall’acqua santa.”
“Ho trovato io il verso, l’ho trovato,” disse Renzo, battendo il pugno sulla tavola, tal che fece trasaltare le stoviglie apparecchiate pel desinare. E seguitò esponendo il suo pensiero, che Agnese approvò in tutto e per tutto.
“Sono garbugli,” disse Lucia: “non le son cose nette. Finora abbiamo operato sinceramente: tiriamo innanzi con fede; e Dio ci aiuterà: il padre Cristoforo lo ha detto. Sentiamo il suo parere.”
“Lasciati guidare da chi ne sa,” disse Agnese con volto grave. “Che bisogno c’è di domandar pareri? Dio dice: aiutati, che ti aiuterò. Al padre racconteremo tutto dopo il fatto.”
“ Lucia,” disse Renzo, “volete voi mancarmi ora? Non avevamo noi fatto tutto da buoni cristiani? Non dovremmo esser già marito e moglie? Il curato non ci aveva egli stesso dato il giorno e l’ora? E di chi è la colpa se dobbiamo ora aiutarci con un po’ d’ingegno? No, non mi mancherete. Vado e torno colla risposta.” E salutando