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facendo a quel modo, ottenne l’intento. Il curato, che ne aveva sospetto, stava all’erta; ma i due diavoli seppero far così pulito, che lo arrivarono in un punto giusto, dissero le parole, furono marito e moglie: benchè la poveretta se ne pentì poi in capo di tre giorni.”
La cosa stava di fatto come Agnese l’aveva rappresentata: le nozze contratte a quel modo erano in allora, e furono fino ai nostri giorni tenute per valide. Siccome però non ricorreva ad un tale espediente se non chi avesse trovato ostacolo o rifiuto nella via ordinaria, così i parrochi ponevano gran cura a scansare quella cooperazione forzata; e quando un d’essi venisse pure sorpreso da una di quelle coppie accompagnata da testimonii, tentava ogni via di scapolarsene, come Proteo dalle mani di coloro che volevano farlo vaticinare per forza.
“Se fosse vero, Lucia!” disse Renzo, adocchiandola con una cera di aspettazione supplichevole.
“Come! se fosse vero!” ripigliò Agnese. “Anche voi credete ch’io dica fandonie. Io mi affanno per voi, e non sono creduta: bene bene; cavatevi d’impaccio come potete: io me ne lavo le mani.”
“Ah no! non ci abbandonate,” disse Renzo.
T. I. | 11 |