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CAPITOLO VI.
“In che posso obbedirla?” disse don Rodrigo, piantandosi in piedi nel mezzo della sala. Il suono delle parole era tale; ma il modo con cui erano proferite, voleva dire chiaramente: bada a cui tu stai dinanzi, pesa le tue parole, e sbrigati.
Per dare animo al nostro fra Cristoforo non v’era mezzo più sicuro e più spedito che apostrofarlo con piglio arrogante. Egli che stava sospeso, cercando le parole, e facendo scorrere fra le dita le pallottoline del rosario che teneva a cintola, come se in qualcuna di quelle sperasse di trovare il suo esordio, a quel contegno di don Rodrigo, si sentì tosto venire su le labbra più cose da dire che non facesse mestieri. Ma pensando tosto quanto importasse di non guastare i fatti suoi o, ciò che era assai più, i fatti altrui, corresse e temperò le frasi che gli si erano presentate alla