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“E, e, e; sa ella, signor mio, come la pensi l’imperatore in questo momento? Crede ella che non ci sia altro che Mantova a questo mondo? Le cose da provvedersi son molte, signor mio. Sa ella, per esempio, fino a che segno l’imperatore possa fidarsi in questo momento di quel suo principe di Valdistano o di Vallistai, come che lo chiamino, e se....

“Il nome legittimo in lingua alemanna,” interruppe ancora il podestà, “è Vagliensteino, come l’ho inteso proferire più volte dal nostro signor castellano spagnuolo. Ma stia pure di buon animo, che....

“Vuol ella insegnarmi....?” insorgeva il conte, ma don Rodrigo gli disse col ginocchio che per amor suo cessasse dal contraddire. Quegli tacque, e il podestà, come un naviglio disimpacciato da una secca, continuò a vele gonfie il corso della sua eloquenza. “Vagliensteino mi dà poco fastidio: perchè il conte duca ha l’occhio a tutto, e da per tutto; e se Vagliensteino vorrà fare il bell’umore, saprà ben’egli farlo andar diritto, colle buone o colle cattive. Ha l’occhio da per tutto, dico, e le mani lunghe; e se ha fisso il chiodo, come lo ha fisso, e giustamente, da quel gran politico ch’egli è, che il signor duca