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“Che hanno a far con noi gli oficiali degli antichi Romani? gente che andava alla buona, e che in queste cose era indietro, indietro. Ma, secondo le leggi della cavalleria moderna, che è la vera, dico e sostengo che un messo il quale ardisce di porre in mano ad un cavaliere una sfida, senza avergliene chiesta licenza, è un temerario, violabile violabilissimo, bastonabile bastonabilissimo....

“Risponda un po’ a questo sillogismo.”

“Niente, niente, niente.”

“Ma ascolti, ma ascolti, ma ascolti. Percuotere un disarmato è atto proditorio. Atqui il messo de quo era senz’arme. Ergo ....”

“Piano, piano, signor podestà.”

“Come, piano?”

“Piano, le dico: che mi vien ella a contare? Atto proditorio è ferire uno colla spada, per di dietro, o dargli una schioppettata nella schiena: e anche per questo, ponno darsi certi casi .... ma stiamo nella quistione. Concedo che questo generalmente possa chiamarsi atto proditorio; ma appoggiar quattro bastonate ad un paltoniere! Sarebbe bella che si dovesse dirgli: guarda che ti bastono: come si direbbe ad un galantuomo: mano alla spada. — Ed ella, signor