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una che superi quella ch’egli ha d’una schioppettata? Informare di tutto il cardinale arcivescovo, e invocare la sua autorità? Ci vuol tempo: e intanto? e poi? Quand’anche questa infelice innocente fosse moglie, sarebb’egli un freno per quell’uomo....? Chi sa a qual segno possa egli arrivare? E resistergli? Come? Ah! se potessi, pensava il povero frate, se potessi tirar dalla mia i miei frati di qui, quei di Milano! Ma! non è un affare comune; sarei abbandonato. Costui fa l’amico del convento, si spaccia per partigiano dei cappuccini: e i suoi scherani non sono essi venuti più d’una volta a ricoverarsi da noi? Mi troverei solo in ballo; mi buscherei anche del torbido, dell’imbroglione, dell’accattabrighe; e quel che è più, potrei fors’anche, con un tentativo fuor di tempo, peggiorar la condizione di questa poveretta. — Contrappesato il pro e il contro di questo e di quel partito, il migliore gli parve d’affrontare don Rodrigo stesso, tentare di smuoverlo dal suo infame proposito, colle supplicazioni, coi terrori dell’altra vita, di questa anche se fosse possibile. Alla peggio, si potrebbe almeno conoscere per questa via più distintamente quanto colui fosse ostinato nel suo sporco impegno, scoprire qualche cosa di più delle sue intenzioni, e prender consiglio da ciò.