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ed umile: ma quando si trattasse di giustizia o di verità combattuta, si animava in un tratto dell’impeto antico, che misto e modificato da una enfasi solenne venutagli dall’uso del predicare, dava a quel linguaggio un carattere singolare. Tutto il suo contegno, come l’aspetto, annunziava una lunga guerra tra un’indole subita, risentita, e una volontà opposta, abitualmente vittoriosa, sempre all’erta e diretta da motivi e da ispirazioni superiori. Un suo confratello ed amico, che lo conosceva bene, lo aveva una volta paragonato a quelle parole troppo espressive nella loro forma naturale, che alcuni quantunque costumati nel resto, quando la passione trabocca, pronunziano smozzicate, con qualche lettera mutata, parole che in quel travisamento fanno però ricordare della loro energia primitiva.
Se una poverella sconosciuta, nel tristo caso di Lucia, avesse domandato l’aiuto del padre Cristoforo, egli sarebbe accorso immediatamente. Trattandosi poi di Lucia, egli accorse con tanto più di sollecitudine in quanto conosceva ed ammirava l’innocenza di lei, aveva già tremato pei suoi pericoli, e provata una viva indegnazione per la laida persecuzione della quale era divenuta l’oggetto. A tutto ciò si aggiungeva che, avendola egli consigliata