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dei suoi nemici, non era partito da metter pure in consulta. Sarebbe stato lo stesso che rinunziare ai proprii privilegi, screditare il convento presso tutto il popolo, attirarsi l’animavversione di tutti i capuccini dell’universo per aver lasciato ledere il diritto di tutti, concitarsi contra tutte le autorità ecclesiastiche, le quali allora si consideravano come tutrici di questo diritto. Dall’altra parte, la famiglia dell’ucciso, potente assai, forte di aderenze, s’era messa al punto di voler vendetta; e dichiarava suo nemico chiunque volesse porvi ostacolo. La storia non dice che a loro dolesse molto dell’ucciso, nè tampoco che una lagrima fosse stata sparsa per lui in tutto il parentado: dice soltanto ch’erano tutti infiammati d’aver nell’unghie l’uccisore vivo o morto. Ora questi vestendo l’abito di capuccino accomodava ogni cosa. Faceva in certo modo una emenda, s’imponeva una penitenza, si chiamava implicitamente in colpa, si ritraeva da ogni gara; era in somma un nemico che depone le armi. I parenti del morto potevano poi anche, se loro piacesse, credere e spampanare ch’egli si era fatto frate per disperazione e per terrore del loro sdegno. E ad ogni modo, ridurre un uomo a spropriarsi del suo, a tosarsi la testa, e camminare a pie’ nudi, a dormire