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figliuoli. Vide Ludovico spuntar da lontano un signor tale, arrogante e soperchiatore di professione, col quale egli non aveva mai parlato in vita sua, ma che gli era cordiale nemico, e al quale egli rendeva pur di cuore il contraccambio: giacchè è uno dei vantaggi di questo mondo quello di potere odiare ed essere odiati senza conoscersi. Costui, seguito da quattro bravi, si avanzava ritto, con passo superbo, colla testa alta, colla bocca composta all’alterigia e allo sprezzo. Tutti e due camminavano rasente il muro; ma Ludovico (notate bene) lo radeva col lato destro; e ciò, secondo una consuetudine, gli dava il diritto (dove mai si va a cacciare il diritto!) di non istaccarsi dal detto muro per dar passo a chi che fosse; del che allora si faceva gran caso. Il sopravvegnente teneva all’incontro che quel diritto competesse a lui come a nobile, e a Ludovico toccasse di scendere; e ciò in forza d’un altra consuetudine. Perocchè in questo, come accade in molti altri affari, vigevano due consuetudini opposte, senza che fosse deciso qual delle due fosse la buona; il che dava opportunità di fare una guerra, ogni volta che una testa dura s’abbattesse in un’altra della stessa tempra. Quei due si venivano incontro, entrambi stretti alla muraglia, come