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cause determinanti dei colori 83

chinina, alcune qualità di petrolio, e la tintura alcoolica di scorza d’ippocastano, imbevendone un foglio di carta e proiettandovi sopra la parte violetta ed ultravioletta dello spettro ricavato da un prisma di quarzo, che si mostra più trasparente per i raggi chimici.

Fu la fotografia, fondata come si sa sulle proprietà chimiche della luce, che servì alla scoperta dei raggi ultravioletti, essendosi osservato che raccogliendo su di una lastra fotografica uno spettro solare l’impressione si estende al di là della linea I, linea di termine della visibilità di uno spettro solare comune. Per un tratto eguale allo spazio occupato dal violetto l’impressione è solcata da righe come nella regione visibile e le più grosse si denominarono L, M, N, ecc. Ma di questi raggi singolari che per la loro azione chimica furono detti attinici, a differenza di quelli che nella estremità opposta dello spettro, al di là del rosso visibile, si manifestano per fenomeni di calorico, e perciò detti raggi oscuri calorifici, basterà l’aver fatto cenno per non lasciare incompleto il quadro delle proprietà della luce nella generazione dei colori.

COLORAZIONE DEI MEZZI TORBIDI. — Quando in un liquido o nell’aria sono diffuse in quantità considerevole delle minute particelle di una densità diversa del mezzo immergente, la luce riflessa e rifratta infinite volte dalle piccolissime parti che ne alterano la velocità normale di propagazione dà luogo a produzione irregolare di colori cui fu dato il nome di colorazione dei mezzi torbidi od opalescenza, per la somiglianza che i colori prodotti da questo fenomeno hanno coi colori presentati dall’opale, pietra ben nota per i suoi riflessi azzurri e le dorate trasparenze che ne formano il pregio singolare.

Il cielo presenta i fenomeni più vasti e spesso intraducibili per il pittore, di questo comportarsi della luce nelle