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66 gli elementi tecnici della pittura

miscela di luci colorate con preponderanza di una o più delle medesime, non mai una sola luce spettrale, ed il colore risultante, per quanto possa avvicinarsi ad uno di quelli semplici dello spettro, non può mai uguagliarlo se non in brevissimo tratto, né può in alcun modo esprimere le delicate ed infinite gradazioni di passaggio dall'uno all’altro tono spettrale.

« I colori dello spettro sono, unitamente a quelli di polarizzazione, gli unici costanti, invariabili, e quindi sono gli unici che si possono prendere come termini di confronto. I pittori dovrebbero studiarli con attenzione e fissarseli bene in mente, e nelle scuole di pittura non dovrebbe mai mancare un buon spettroscopio ».

L’arcobaleno, fra gli esempi della rifrazione della luce, è uno dei più interessanti, e pel contemplatore della natura uno di quelli che suggerisce più spontaneamente la domanda del come si formi. Questo cerchio iridescente non apparisce soltanto nelle nubi ma si presenta ogni volta che un osservatore possa collocarsi fra una quantità notevole di gocce d’acqua sospese o cadenti e una sorgente luminosa viva a poca altezza sull’orizzonte. Nel pulviscolo lanciato dalle fontane, dalle cadute d’acqua o dalle ruote a palette delle navi a vapore, il fenomeno cambia di dimensioni ma è dovuto alle stesse cause, e si spiega dai fisici per un effetto della rifrazione della luce che entra nelle goccie di pioggia, scomponendosi per essere poi riflessa verso l’osservatore.

In ogni goccia il raggio di luce avrebbe un percorso analogo a quello che accade in un prisma, come si vede dalla fig. 31, che suppone in SS la sorgente luminosa, in VV le gocciole d'acqua, e in O l'occhio verso cui convergono i raggi colorati.