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cause determinanti dei colori 65

alla D lo spettro passa dal rosso all’aranciato, che è un rosso giallo con predominio di rosso; poi al giallo d’oro, che è un rosso giallo con predominio di giallo. Il minio si avvicina al primo di questi colori e il litargirio (ossido di piombo) al secondo.

Da D ad E si riscontra una striscia stretta di giallo puro al quale corrisponde bene il giallo di cromo, poi il giallo verde. Da E a e vi è il color verde puro al quale corrisponde l’arseniato di rame (verde di Scheele). Da e a F il verde passa al verde azzurro (smeraldo), all’azzurro verde poi all’azzurro.

Da F a G seguono differenti toni di azzurro. Il primo terzo di questo spazio è occupato dall’azzurro cianico, o azzurro d’acqua, perché si assomiglia all'azzurro delle grandi masse di acqua pura. Il bleu di Prussia lo imita assai bene all'estremo, Gli altri due terzi sono occupati dall’indaco, il quale è ben rappresentato dall’oltremare, che ha tendenza violacea.

Da G ad H ed L esiste il violetto, che qualche autore ha designato col nome di porpora. Secondo Helmholtz, il violetto e la porpora rappresentano la transazione fra i toni bleu e rossi e riserva il nome di porpora alle gradazioni più rosse, senza indicare alcuna sostanza colorante che specifichi e il porpora ed il violetto. Altri autori proposero di classificare le sostanze coloranti a somiglianza di Helmholtz, ma, osserva il prof. Guaita 1: «La comparazione ora riportata fra i colori dello spettro e date materie coloranti è fatta per dare un’idea dei colori stessi, ma scientificamente non è esatta, perché le materie coloranti riflettono tutta unaG. Previati, Gli elementi tecnici della pittura. Vol. II.

  1. L. Guaita, La scienza dei colori e la pittura, Hulrico Hoepli, Milano 1893, pag. 21.