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64 gli elementi tecnici della pittura

del giallo col violetto risultasse luce bianca e chiamò questi colori complementari.

Dopo Newton altre indagini sulle proprietà dei colori dello spettro rivelarono influenze chimiche e di calorico al di là degli estremi rosso e violetto, oltre i quali l'occhio nulla scorge, e Vollaston vi scoprì le linee nere studiate poi da Fraunkofer che ne osservò un numero grandissimo contrassegnando le principali colle lettere maiuscole dell'alfabeto. Fig. 30.

Queste linee nere trasversali allo spettro, dette anche strie di Fraunkofer, che si attribuiscono a mancanze di certe radiazioni assorbite dall'atmosfera solare, e qualcuna da quella terrestre, servirono di fondamento alla spettroscopia, ramo della fisica che studia la natura dei corpi dai caratteri spettrali delle loro luci, e dettero anche modo di stabilire in modo sicuro la estensione occupata dalle diverse luci colorate dello spettro.

Il colore contenuto fra le linee A a B C D E e F G H I (fig. 30) corrisponde a lunghezze d'onda fissa e determinata e quindi si potrebbe classificare con sufficente precisione un dato colore dello spettro indicandolo colla posizione delle linee stesse.

Helmholtz nell’ « Ottica fisiologica » a fine di togliere l'incertezza nella denominazione dei colori li distingue appunto in questa maniera: Il rosso occupa l'estremità meno rifrangibile dello spettro fino alla linea C'. Tra le materie coloranti è il cinabro quello che più vi si avvicina. Dalla linea C