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cause determinanti dei colori 59

presentano i prismi di vetro, perché non essendovi più la seconda superficie che ritorna parallela al raggio incidente il raggio che esce, questo continuerà ad allontanarsi sempre più dal suo contiguo, in modo da presentare distintamente il colore che compete al suo grado di rifrangibilità.

Si considera come prisma, in ottica, qualunque mezzo trasparente, senza colore, terminato da due facce piane non parallele. La forma più comune è quella del prisma di vetro, retto, triangolare (fig. 24),

Fig. 24.

nel quale sono principalmente da notare: le due facce rettangolari ABCD ed ABEF la cui linea d’intersezione A B dicesi spigolo rifrangente; l'angolo rinfrangente che è che è l'angolo compreso in dette due facce; la sezione principale che dicesi di ogni sezione perpendicolare allo spigolo rifrangente; il vertice A e la base E C.

L’andamento del raggio luminoso nei prismi è facile da determinare quando siano note le leggi della rifrazione. Sia SI il raggio incidente ed ABC una sezione principale (fig. 25): il raggio SI incontrando la faccia A B si rifrangerà una prima volta accostandosi alla normale NO nella direzione I E, entro il prisma, finché incontrando la seconda faccia AC si rifrangerà all'emergenza allontanandosi dalla normale N’ O nella direzione E R.

Fig. 25.


Però, affinché il raggio luminoso, che si è rifratto sulla