Pagina:I principii scientifici del divisionismo.pdf/50

36 gli elementi tecnici della pittura


Certamente il raggiungere coi mezzi della pittura la somiglianza dei colori del vero, che si può riprodurre tanto per una semplice impressione del tono di uno o più oggetti reali quanto per una rappresentazione complessa degli elementi di ciascun colore, non è facile. E per farlo coi mezzi della pittura si è d’accordo nell’ammettere delle singolari attitudini come delle insufficenze.

Però le comuni espressioni vedere il colore o sentire il colore, colle quali si designano le facoltà di quei pittori che colgono più o meno felicemente le più esatte, più efficaci o più armoniche tinte del vero, rinchiudono un erroneo concetto delle facoltà attive dell’artista quando rappresentano il convincimento che ogni pittore debba avere un suo modo particolare di vedere nel vero, ossia di un privilegio qualunque dell’occhio, poiché tali facoltà non risiedono affatto in una squisitezza o meno della vista, ma sono essenzialmente d’ordine intellettuale come l’attenzione e la memoria.

L’occhio normale funziona similmente tanto nei chiamati all’arte come in quelli che si dicono negativi per l’arte, mentre altrettanto non si può dire delle doti spirituali nelle quali effettivamente risiede il grado di attitudine all’estrinsecazione del vero per mezzo dei colori.

Eliminato ogni dubbio di imperfezione fisica dell’occhio 1, che in ogni modo costituisce l’eccezione e come

  1. Per stabilire in modo positivo che la percezione dei colori è eguale in un certo numero di persone sulle quali si volesse esperimentare, è prudenza procedere ad un esame, dacché l’acromatopsia o mancanza di sensibilità per qualche colore si sia rivelata un’affezione assai più diffusa di quanto si riteneva avanti che Dalton, celebre chimico inglese che ne era colpito, vi richiamasse una speciale attenzione indirizzandovi le ricerche statistiche. Il caso più ordinario è quello della imperfetta sensibilità pel rosso, che si traduce nello scambio del rosso col verde e di questo con quello. Un daltonico è presto riconosciuto quando lo si ponga a separare da una serie confusa di rossi e verdi ciascun colore e disporre i rossi coi rossi ed i verdi coi verdi. Per quanti sforzi potesse fare chi ha tale difetto nell’occhio per simulare di vedere normalmente, non potrebbe resistere ad una prova prolungata di dividere, ad esempio, una moltitudine di pezzi di carta rossi e verdi, di simile intensità luminosa, che non cada nell’inganno di confondere gli uni cogli altri mancandogli la differenza in grado di chiaro scuro, che per solito serve di norma ad evitare gli errori in quelli che conoscono il proprio difetto.