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CAPITOLO II




La percezione normale dei colori.


L

a dimostrazione di un mondo reale diverso da quello presentatoci dal senso della vista, subordinato anzi alle proprietà nervose dell’organo visivo aprirebbe un varco al dubbio della possibilità di tante particolari sensazioni del colore degli oggetti naturali di quante varietà è suscettibile l’individuo entro la specie, e quindi sensazioni ed apprezzamenti se non in contrasto assoluto col modo di essere dei colori del vero, che non lo consente l’uniformità di carattere generale del nostro organismo, tuttavia tali da ritenere possibile la discussione sull’eguaglianza o dissomiglianza di percezione di uno stesso colore fra due o più individui.

Si allude ad un'invalsa opinione sul vedere o meno il colorito che è prezzo dell’opera esaminare, non potendosi concedere in nessun modo che l’esercizio dell’arte sia lo sfruttamento di un fenomeno fisiologico anormale, mentre l’arte non trova successo duraturo se non è capace di rispondere alla più squisita e universale intelligenza del vero.